Rogue One e il mondo senza più Jedi

Sembrerà paradossale, ma spesso la cultura pop descrive la realtà meglio di un saggio di sociologia.

Di certo è più accessibile e piacevole. Come premessa vorrei aggiungere che questo probabilmente sarà il primo articolo di politica in cui troverete degli spoiler, quindi se non avete ancora visto Rogue One, beh procedete a vostro rischio e pericolo.

Star Wars è sempre stata una saga dalle forti connotazioni politiche. L’Imperatore, per stessa ammissione di Lucas, si ispirava a Nixon. Numerosi furono i riferimenti estrapolati dal film di cui poi Regan si servì nella sua propaganda anti-sovietica. Perfino nella nuova trilogia (1999-2005) si sprecavano i riferimenti a un mondo post-bipolare – che non riesce a trovare pace – e a dei misteriosi terroristi nel deserto.

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Rogue One, ultimo capitolo della saga, ora in mano a Disney, segue a modo suo questa tradizione. Non voglio qui entrare nel giudizio cinematografico –che è grossomodo sufficiente, pur scadendo spesso nel film di genere- ma analizzare il cambiamento antropologico che segna, a mio parere, una nuova era, non solo per la saga: l’assenza dei Jedi.

I cavalieri Jedi sono stati infatti il vero motore di tutti i 7 precedenti film, non trovarli qua desta sorpresa. Sorpresa che si acuisce se vediamo da chi sono stati rimpiazzati. I ribelli protagonisti del film hanno ben poco da spartire con la gloriosa Alleanza del film del 1977. Non hanno nulla –o molto poco- di regale o principesco, ma sono un’accozzaglia che unita sa imporsi, pur essendo tutti anti-eroi e gente comune. Se nel capitolo originale le persone comuni erano strumenti nelle mani della Forza che tutto equilibrava, qua il rapporto sembra essersi invertito.

Questo ci porta alle nostre considerazioni sul M5S. Questo non-partito ha raggiunto negli anni una percentuale di consensi incredibile, che una volta riusciva solo ai partiti ideologicamente molto improntati, senza una chiara posizione su molti temi. A onor del vero ha saputo però intercettare un sentimento che si è dimostrato essere molto comune, non solo in Italia. I fenomeni simili in Europa si sprecano, per non parlare poi delle recenti elezioni americane…

Oggi più che mai le persone –o perlomeno una grossa fetta di loro- si sentono abitanti di un mondo che non riconoscono più. La globalizzazione, parola che a seconda di chi la pronuncia può significare un’apertura agli scambi come un annientamento culturale, ha innegabilmente lasciato indietro molti (soprattutto nel cosiddetto primo mondo). Negli altri ha portato molti benefici, ma questo è un altro discorso.

Rogue One ci parla di questo, di persone che non si riconoscono più nel mondo in cui vivono. Che non lo capiscono e che non riescono a interfacciarsi con il potere. Oggi il potere è da molti visto come un’entità autoreferenziale e spesso oscura. Le élite, da sempre collegate a questo potere, oggi perdono credibilità proprio per questa accusa di faziosità.

I cavalieri Jedi non sono più graditi, in questo come nell’altro mondo. Sono una presenza fastidiosa che ricorda cosa deve essere fatto. Non voglio qui dire che le élite politico-economiche non abbiano colpe, ad esempio nella passata crisi, ma non si può pensare di poter fare a meno di queste mettendo solamente in comune le forze senza avere competenze specifiche

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Come dimostra il crescente clima di arresti, l’onestà in politica –come nell’economia- deve essere un valore. Aggiungerei però che le competenze lo sono di più. Tra un chirurgo onesto e uno bravo sceglierò sempre – a malincuore – quello che può salvarmi. Allo stesso tempo però la politica deve capire che non può arroccarsi nella sala del consiglio e da lì far uscire solo leggi e moniti.

Certo, non bisogna trasformare la politica in un baraccone pop, pena il perdere la poca credibilità in maniera definitiva, ma allo stesso tempo capire che finché ci saranno libere elezioni –si spera il più a lungo possibile- è necessario recuperare il consenso di tutti. Io credo che quella che in Star Wars si chiama Forza presso di noi si chiami Ragione, ed è bene che sia presente come accordo tra tutti. Mai imposta da alcuna delle due parti, anche se così fosse per le migliori intenzioni.

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